Mal d'Africa

MAL D'AFRICA

Sentimento ancora vivo

due mesi in Kenya con Intercultura

20-10-2015 di Sara Martignoni

Mal d’Africa secondo l’enciclopedia online: “Nel linguaggio comune, mal d'Africa si riferisce alla sensazione di nostalgia di chi ha visitato l'Africa e desidera tornarci “.
Mal d’Africa secondo me…
Torniamo indietro al 29 giugno 2013… Esattamente un anno fa mi stavo preparando al viaggio.
Come al solito mi ero ridotta all’ultimo, per cui ho dovuto preparare in due giorni una valigia che mi sarebbe dovuta bastare per quasi due mesi lontana da casa. Destinazione: Kenya. Per raggiungerla sono stati necessari un treno per Roma, un aereo per Addis Ababa, e infine uno per la città che mi avrebbe ospitata: Mombasa. Città costiera situata su un’isola separata dal continente e punto di incontro tra le varie culture keniote, Mombasa mi ha accolta per un’estate tra le sue vie caotiche, la sua gente, le sue tradizioni e i suoi tramonti.
Non avrei mai pensato che una terra così lontana, sconosciuta e diversa dall’Italia potesse lasciarmi così tanto. 
E ancora oggi, a un anno di distanza, se chiudo gli occhi mi sembra di respirare l’aria calda e umida di Mombasa, di sentire i profumi delle spezie, del chai appena fatto e dell’aria salata che si respira sulle spiagge dell’Oceano Indiano. Riesco quasi a vedere il Sole che cala dietro casa, a sentire le voci delle persone che alternano inglese e swahili quasi come noi con i nostri dialetti. Sento la sensazione di “casa”, di amore, di rientrare dalla porta della mia famiglia ospitante dopo una giornata chissà dove ed essere ugualmente accolta come una figlia, una sorella.
E così tutto d’un tratto la mia paura si è trasformata in un’esperienza meravigliosa e infine in una nostalgia incurabile.
Mama Africa non si scorda. E lei non si dimentica di te, è così che funziona. Ti rimane dentro, e ti fa sorridere mentre fissi il braccialetto keniota che porti al polso, e piangere quando a un anno dal tuo ritorno parli di lei come se fosse passato un giorno da quando l’hai lasciata.
L’Africa è un sentimento vivo anche a 7000 km e 365 giorni di distanza.

TAGS: Sara MartignoniIntercultura

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